Canada

Viaggio in Canada: tutto quello che vi serve sapere. Come fare, dove andare e consigli utili.

Ammetto che il Canada è sempre stato un mio sogno. Sognavo l’ovest, sono finito a est, sognavo i grandi parchi e la natura selvaggia e mi sono trovato tra città storiche e tecnologiche fino a una piccola Las Vegas. Eppure non mi ha deluso e ne siamo rimasti entusiasti. E’ stato un grande viaggio, organizzato da me medesimo, ma anche un po’ improvvisato. Il Canada non era la mia prima scelta, ma è stata solo una soluzione che ha anticipato di qualche anno un paese che vorrei aver visto più in là. Coerentemente alla mia capacità di scegliere la meta, ho scartato cento luoghi e scelto il centounesimo e ho cambiato l’itinerario quattro volte. Bravo vero?

Per quel che riguarda i documenti, vi serve solamente il passaporto, valido almeno sei mesi, e l’eTA. Come farlo e cosa sia questo benedetto eTA, sconosciuto a molte persone, vi rimando al post precedente.

L’itinerario

Il nostro itinerario è partito da nordest e si è chiuso verso sudovest, nella zona dei grandi laghi.

Ho prenotato il volo su Expedia – sito che sicuramente terrò a mente per i prossimi viaggi. Fare andata e ritorno da un unico aeroporto comportava perdite di giornate in lunghi trasferimenti, così su questo meraviglioso sito – scusate la slinguazzata – ho avuto modo di risparmiare e poter arrivare da una parte e ripartire da un’altra. Avessi prenotato con le compagnie di linea, solo andata e solo ritorno, mi sarebbe costato un botto. Volare su due aeroporti diversi, idem. Expedia mi ha permesso di volare a costi contenuti con due compagnie diverse su due aeroporti diversi.

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Siamo partiti da Venezia, scalo di quattro ore a Parigi e ripartenza per Montreal. Volo AirFrance. Bene il volo breve per Parigi, dove ci hanno dato anche da mangiare per il bambino di nemmeno due anni non pagante, male il volo da Parigi a Montreal, un Boeing 777 che mostrava un po’ i segni del tempo, intrattenimento in italiano pari a zero, quindi noia totale se non per qualche giochino, e zero cibo per il bambino non pagante. Perchè prima si?

Arrivo a Montreal e prima notte all’Holiday Inn Express Montreal di Dorval, un hotel poco fuori l’aeroporto prenotato su Booking.com . Ottimo tutto, dalla camera alla colazione, al personale. Il giorno dopo siamo partiti  in auto alla volta di Quebec City dove siamo rimasti tre giorni in un appartamento poco fuori la città vecchia. Uno di questi giorni lo abbiamo passato a fare Whale Watching a Baie St. Cathrine, davvero una bella esperienza. Siamo poi ripartiti di nuovo per Montreal, dove siamo rimasti tre giorni, sempre in appartamento, e un giorno lo abbiamo dedicato alle Thousend Island, parco naturale sul San Lorenzo a centottanta chilometri da Montreal. La tappa successiva è stata Toronto, ancora in appartamento. Ci siamo andati in treno. Bella città davvero, che abbiamo visitato a fondo e da cui non ci siamo mossi – volevo andare alla Bruce Peninsula ma mi hanno persuaso a rinunciare. Ultima notte alle cascate del Niagara dove abbiamo alloggiato in Hotel, e qui il giudizio è altamente negativo, perciò non farò il nome dell’hotel. Stanza prenotata direttamente con la struttura stessa. Per gli appartamenti mi sono arrangiato su Airbnb, come faccio di solito – quanto ti amo. Alloggi tutti belli, economici, con molti comfort e tutto quello di cui avevamo bisogno.

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Siamo rientrati in aereo da Toronto con Alitalia, e qui devo dire giudizio altamente positivo, oltre le aspettative per servizio, qualità, tipo di aereo, intrattenimento e gentilezza del personale. Aereo Airbus 330 nuovo di zecca. Scalo a Roma di un’ora e mezza e arrio per Venezia.

THOUSEND ISLAND

Escursioni, auto, treni, bus.

Per quel che riguarda la crociera sul San Lorenzo a Baie St. Cathrine, ho prenotato tutto online su Crosieres AML, sito che trovate in inglese o francese. Le crociere partono da molte località che si affacciano sul fiume. Un’escursione del genere porta via una giornata intera, e avete l’opportunità di scegliere tra la barca e lo Zodiac, un gommone a motore. L’altra escursione è stata alle Thousend Island, ma qui la crociera l’ho pagata direttamente a Brockville, affidandomi un po’ al caso e alla dea bendata. Non sapevo se c’era posto e soprattutto se c’era una crociera nel pomeriggio.

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Per le auto mi sono rivolto a due compagnie diverse: con Alamo ho noleggiato per tre giorni un SUV da Montreal a Quebec City e viceversa, mentre con Avis ho noleggiato per una giornata un’auto per recarmi fino alle isole. Entrambe le compagnie non hanno deluso. L’ Alamo mi ha dato l’auto con un’ora di anticipo rispetto all’orario stabilito, all’Avis mi hanno upgradato l’auto per mancanza di disponibilità, quindi altro SUV, e non ho pagato nè il seggiolone per neonati nè il GPS in quanto l’auto non era stata ancora pulita – aveva solo due briciole di pane. Pensare che dopo Malta non mi volevo più rivolgere all’Avis . Invece ho capito che la colpa non era della compagnia ma della signorina che ci lavorava dentro. Se con Alamo avevo prenotato tutto online dall’Italia, con Avis ho fatto tutto al momento, con una gentilissima signora che al banco parlava pure italiano.

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Da Montreal a Toronto siamo andati in treno con ViaRail. Ho capito che Trenialia e la sua alta velocità non la batte nessuno. Il tragitto è durato cinque ore e mezza di scossoni e un bel po’ di noia. Biglietti prenotati con largo anticipo dall’Italia sul sito di ViaRail a un prezzo ridicolo.

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Infine, ultimo mezzo di trasporto: l’autobus, che ci ha condotto da Toronto a Niagara e da Niagara all’aeroporto Pearson Internationl di Toronto. Il giorno prima ho cercato l’ufficio della Greyhound, – compagnia che collega il Canada fino agli USA – , e ho acquistato i biglietti per le due destinazioni sopracitate alla stazione degli autobus. Comodo, rapido ed economico. Non puntalissimo ma se vi muovete con largo anticipo rispetto ai voli o ai vostri impegni, non è un problema. Anche qui mi sono affidato un po’ alla fortuna, perchè gli autobus del giorno stesso non avevano posto, mentre quelli dei giorni a me interessati per fortuna avevano ancora qualche buco.

Cibo.

Ho mangiato moltissimi panini, tra i quali alcuni di Subway e alcuni in ristoranti, e li ho trovati molto buoni, specie quello col salmone. Abbiamo assaggiato la Poutine, il piatto tipico del Quebec, una bomba calorica fatta con patatine fritte, salsa per poutine e formaggio fuso. Sinceramente, non l’ho trovata un granchè. Mi sono permesso pure di mangiare una pizza in un ristorante italiano di Little Italy a Montreal, ma solo perchè erano quasi le tre del pomeriggio, eravamo affamati e ci siamo catapultati dentro al primo ristorante disponibile. Pizza molto migliore rispetto a molte altre che ho mangiato in Italia. L’acqua è sempre gratis, non si paga, ma è acqua del rubinetto filtrata e non esiste il coperto.

Canada

Wifi e gentilezze canadesi.

Posso dire tranquillamente che il Canada è il paese più gentile in cui io sia mai stato. La wifi è presente praticamente ovunque: in metro, sui treni, autobus, per le vie delle città e tutte con accesso libero. Non serve nemmeno inserire una mail, basta accettare le condizioni e si è connessi con la rete. In altre città l’inserimento della mail personale era il minimo richiesto per connettersi col web dalle reti pubbliche.

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La metro non è così diffusa: in città come Montreal e Toronto ci si aspettano una decina di linee, invece si arriva a malapena a quattro. A Toronto si gira o in autobus o in streetcar, che non è altro che un tram.

E infine i canadesi sono gentilissimi: ho ricevuto aiuto con le valige da persone che ci vedevano in difficoltà nel salire le scale, gente alzarsi dai loro posti e farci accomodare in metro perchè viaggiavamo con due bambini, business man che ci vedevano spaesati e ci chiedevano “Do you need help?” quando non sapevamo dove andare, persone che ci aprivano le porte, ci lasciavano passare, si facevano da parte quando arrivavo coi figli. Sarò sincero, non ho mai chiesto nulla di tutto ciò, e ho sempre cercato di non approfittare della loro gentilezza, ma erano gesti sinceri, venuti dal cuore, a cui mi sarebbe sembrato scortese rifiutare – anche se a volte l’ho fatto e cercavo di arrangiarmi o rimanevo in piedi quando ricevevo tali offerte.TORONTO

Cosa importantissima: per quel che riguarda i pagamenti, i contanti sono sempre ben e largamente accettati. Sono accettate le maggiori carte di credito, VISA, AMEX, MCARD, e le carte di debito, ma attenzione: se girate col Bancomat – ricordatevi di abilitarlo per l’estero – e volete pagare con quello, molto spesso per i pagamenti esteri Bancomat si appoggia a Maestro. Ebbene, la maggior parte degli esercizi canadesi, e intendo qualsiasi tipo di esercizio, non accetta Maestro. Potete però prelevare da quasi tutti gli sportelli ATM che trovate nelle banche o nei ristoranti stessi. Vi consiglio comunque di ampliare il fondo della vostra carta di credito o munirvi di più contanti quando partite dall’Italia. Il giorno dopo il vostro arrivo provate comunque a fare un prelievo allo sportello, giusto per sapere se avrete maggiore liquidità oppure no, vi può tornare utile per gestire la spesa durante il viaggio.

Dollari Canadesi

I prezzi esposti non sono comprensivi delle tasse, quindi ogni volta aggiungete mentalmente un 15% di tasse statali.

Mance.

In Quebec a Quebec City, la mancia viene messa a fine conto. Corrisponde circa al 7-10% e viene richiesta. A Montreal sale tra il 10-15%, viene richiesta ma non l’ho mai trovata a fine conto. A Toronto: non ho trovato una regola ma normalmente è tra il 10-20%, non viene nè messa a fine conto nè è richiesta, ma è gradita. Se pagate cash, dite quanto lasciate, possono dare per scontato che sia tutto ok e tenersi la percentuale più alta. Però ci sono stati casi in cui non ho detto nulla e si son tenuti quanto spettava senza l’aggiunta di mancia. Se pagate con carta, dopo l’importo pagato, appare la voce Tip, dove potete scegliere o una percentuale o un importo da lasciare. Non so se potete saltare questa voce perchè almeno 5 dollari li lasciavo sempre. Non lasciare la mancia è sinonimo di servizio non all’altezza.

E’ stato un paese insomma che ha lasciato il segno. Farò uno strappo alla mia regola e tornerò, ma per vedere l’ovest. Intanto preparatevi, forse vi farò penare per un post in più, non sul Canada, poi inizierò a raccontarvi com’è andata. Stay Tuned!